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Da: Beccari Franco
EMail: beccari_franco@yahoo.it
Data: 31/10/02
Ora: 16.52.46
Caro x350, potrei chiamarti per nome e cognome, ma lasciamo le cose come stanno è più divertente. Il tuo intervento non fa altro che confermare quanto io, maldestramente, ho cercato di dire, credimi che alla fine entra in funzione quello che chiamo l' istinto ( vero differenziale dei grandi tiratori, oltre a un sacco di altre cose) che ci consente una coincidenza di eventi raccordando la mira e l' azione di sgancio; l' azione sullo sgancio è inconscia e tanto più lo è tanto più il tiro risulta migliore, ma di fatto esiste, concordo che non è possibile usare l' arco come un fucile e proprio per questo motivo che ritengo impossibile il rilascio istantaneo, metto sul piatto il mio modo di pensare, senza ritenere di essere il depositario di nessuna verità, ma solo chi cerca una analisi approfondita. Mi soffermo sulla parte collimazione-sgancio, la cui durata effettiva è di frazioni, in quel momento,nel mio immaginario, scindo il tutto in due fasi: quella cosciente, allineamento al bersaglio( attenzione primaria ) sgancio ( attenzione secondaria, secondaria non vuole dire di livello più basso ma che il ns. cervello la gestisce in maniera diversa), benissimo in alcune situazioni il tiro fluisce splendidamente, le frecce sembrano partire da sole, ma quando riavvolgo il nastro della mia memoria ed analizzo il tiro sequenza su sequenza l' ordine di sgancio lo trovo, per quanto il tiro sia stato eseguito secondo tutti i criteri stabiliti. Credimi il comando esiste e chiunque riesce a fare quello che ti ho descritto sopra lo può confermare, spogliati un attimo delle teorie riprendi in mano l' arco, come fai ogni tanto, e prova. Si sincero con te stesso ed analizza l' azione, ti accorgerai che è vero. Per quanto riguarda la ns. squadra indoor era una provocazione per chi a tutti i costi vuole sempre guardare dall' altra parte del mondo. Ciao ci aggiorniamo a lunedì.