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Da: V. Frangilli
EMail: vittarco@tin.it
Data: 26/08/02
Ora: 08.21.34
Siamo da capo al dilemma dell'uovo o della gallina. Se non fanno punti non dovremmmo portarli a competere a livello internazionale (leggasi.. dovrebbero andarci a spese proprie, se proprio vogliono), ma se non competono a livello internazionale possono fare punti (leggasi, diventare competitivi negli scontri)?
Personalmente ritengo che il mantenere i punteggi di accesso ai gruppi nazionali ad un livello troppo basso come quello attuale, che e' addirittura, per l'olimpico, inferiore a quello di inizio anni 90, sia assolutamente negativo per la crescita tecnica nazionale. Ho verificato piu' volte negli anni che una volta fissato un livello di punteggio, anche se all'apparenza alla portata di pochi, quelli che lo raggiungono alla fine sono sempre molti di piu' di quelli che ci si aspetta. Il fissare obiettivi ambiziosi ma raggiungibili per l'accesso ai gruppi nazionali e' il primo passo per stimolare tutti a dare di piu' in termini di impegno agonistico.
Ma ci si scontra sempre con la politica e con il pietismo, nonche' con il terrore dei tecnici stessi di "non aver nessuno" nei gruppi da allenare. Visto che i soldi bastano ormai appena per le trasferte e tutti quelli disponibili per i raduni sono finiti quest'anno nelle due mega convention senior e giovanile seguite alle gare Star della Coppa delle Regioni, tale dubbio sembra superato, non trovate?
I reali punteggi per una copetitivita' a livello internazionale (primi 10/15) dovrebbero essere i doppi 1390/1370 per il compound e 1330/1320 per l'olimpico, con gli Junior a 1360/1350 e 1300/1290. Triste realta', facilmente verificabile da chiunque.
Ripeto, obiettivi troppo bassi non stimolano a migliorare e ad un impegno maggiore. Chiaro che gli obiettivi raggiunti dovrebbero anche essere premiati concretamente, ma questa e' un'altra storia....