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Da: V, Frangilli
EMail: vittarco@tin.it
Data: 01/08/02
Ora: 11.09.17
Le tue osservazioni su quanto si vede nei filmati ad alta velocita' sono corrette. In pratica, la freccia lascia il rest sul piano orizzontale gia' dopo i primi istanti dal rilascio, ed a quel punto il rest non ha piu' influenza, salvo che in un caso: quando le alette passano nella sua zona. Ovvero, il rest in quel caso puo' avere influenza negativa perche' interferisce.
Pertanto, il rest ideale deve essere: il piu' piccolo possibile, il meno inclinato possibile, il piu' rigido possibile (ma con ampi margini di tolleranza). Se si protende troppo nella finestra, deve essere anche il piu' leggero possibile e con molla di ritorno la piu' morbida possibile, pe rminimizzare eventuali interferenze da cattivo rilascio.
Ad alto livello, i piu' diffusi sono sono gli ARE (Giappone, non commercializzati in Italia perche' carissimi), i Flip II Yamaha, la copia Ucraina del Flip II e la copia coreana della copia ucraina del Flip II. Tutti molto simili tra di loro.
Ricorda comunque che uno dei punti ppiu' importanti e' tenere la barretta del rest quanto piu' orizzontale rispetto all'asta, e quanto piu' corta possibile fuori dall'asta stessa. Quasi tutti i rest in commercio necessitano di una raddrizzatina.
Dimenticavo: I coreani e parecchi altri usano quantita' considerevoli di Hoyt pro rest in plastica, che in effeti e' ottimo, ma va cambiato in continuazione.
Il rest Beiter e' ancora in fase sperimentale. incorpora una vite di regolazione inclinata che consente di spostare il supporto in verticale ssotto al bottone. Ovvero, di fare micro aggiustamenti del ... punto di incocco, senza doverlo muovere. Idea ottima, ma non so perche' non sia ancora disponibile al pubblico.