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Il Nostro Forum Il nuovo forum della C.A.M. - Compagnia Arcieri Monica
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danilo5t Padawan
Registrato: 20/03/07 14:44 Messaggi: 32
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Inviato: Gio Apr 22, 2010 12:58 am Oggetto: Meglio veloce o lento? |
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Meglio veloce o lento?
Negli ambienti arcieristici circolano dogmi non dimostrati ma largamente accettati come veritieri,
uno di questi dogmi afferma che è meglio un 10 lento che un 7 veloce, significando che generalmente
un materiale più veloce è meno preciso o meglio "perdona" meno di uno lento; per esempio, è opinione
comune che una corda più è composta di numerosi fili più è stabile e precisa, vedi "the Simple art of
winning" di McKinney e "L'Arciere Eretico" di Frangilli, i miei libri preferiti nel campo della tecnica
arcieristica.
Non a caso ho scelto come esempio la corda perchè è un componente critico dell'attrezzatura, è l'ultimo
elemento del sistema arco/arciere che è in contatto con la freccia prima che la stessa sia libera di volare
autonomamente verso il giallo, è compito suo trasmettere energia cinetica alla freccia, in più contribuisce
alla direzione che prenderà la freccia mentre lascia il sistema di lancio, in tal senso è critico
sia il bracing che la pinzatura della cocca sul serving.
Ma è proprio vero che una corda più veloce (meno fili) è meno precsa di una corda più lenta (più fili)?
E' presumibile che una corda più lenta, in virtù della sua maggiore massa sia più stabile e risenta meno
di un rilascio "creativo" piuttosto che di un buon rilascio morbido, ma è anche vero che con una corda veloce
la freccia rimmarrà collegata al sistema arco/arciere per meno tempo e sarà influenzata in misura minore
dalle torsioni impartite dalla mano dell'arciere alla grip durante il rilascio (precisione interna), inoltre
una corda più veloce trasmetterà più energia (velocità) alla freccia, permettendo traiettorie più tese ed un
minor tempo di permanenza in volo in balia del vento (precisione esterna).
Come pesare queste due ipotesi?
Come verificare quale delle due corde permetterà performance migliori? Ed in quali condizioni?
Finora ci si è affidati alle prove ed alle sensazioni personali di arcieri e di tecnici di conclamata qualità
ed esperienza ma con l'avvento delle fotocamere elettroniche ad elevata velocità di ripresa, finalmente a prezzi
umani, si potrebbe studiare meglio il fenomeno, invisibile ad occhio nudo, della uscita della freccia dall'arco
e capire come ottimizzare il setup e la scelta dei materiali con un minimo di dati certi.
Personalmente posso portare la mia esperienza, la scorsa stagione all'aperto ho tirato con una corda in 8125
da 14 fili, 46 libbre al mio allungo di circa 30" AMO con le ACE 470, ed è stata la mia stagione migliore, ho rischiato
però una tendinite al dito medio della mano della corda che ho evitato inserendo sotto il cordovan della cavalier uno strato di gomma morbida.
Non posso però fare confronti con i miei precedenti perchè ho cambiato lo spine delle frecce, ho cambiato ancoraggio,
ho cambiato allungo, flettenti nuovi (Border), nuovo riser (Zenit), la mia esperienza non fa testo, forse con una corda da 18 fili
avrei potuto fare anche meglio, non lo saprò mai, è per questo che mi domando se sarà mai possibile uscire
dall'empirismo che affligge il nostro sport ed avere qualche certezza nella scelta dei materiali?
Vi ringrazio in anticipo per le vostre opinioni,
un saluto a tutti,
Danilo. |
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Eddibart Leia
Registrato: 09/04/09 15:11 Messaggi: 170 Residenza: Savona
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Inviato: Gio Apr 22, 2010 1:15 pm Oggetto: |
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Un primo elemento puramente tecnico che mi permetto di introdurre è che riducendo ad esempio da 16 a 14 fili si riduce la sezione resistente del repporto 14/16 cioè del 22% circa.
La corda è sogetta ad un carico unitario superiore e a parità di allungo (arcieristico) si allunga di più caricando meno i flettenti.
Questo sempre in teoria, ma credo sia facile da verificare misurando le libre a stesso allungo con due corde diverse, la soluzione teorica richiederebbe la conoscenza delle due costanti elastiche cioè quanto si allungano le corde a parità di carico cioè lo stesso tipo prova.
Se questo è vero e a secondo in che misura l'arco si scarica, e le frecce si irrigidirebbero (apparentemente). Se però aggiungiamo che la corda è più leggera ed accelera maggiormente questo compensa il minore carico dei flettenti facendo reincrementare la flessione dell'asta si che lo spine dinamico circa non cambia, Sarebbe utile indagare su quale effetto è dominante. Siamo in attesa di info su altri effetti da chi ha più esperienza. _________________ "... la freccia urla ma non si sbriciola .... porta dentro l'energia accumulata .... mille frecce voleranno, bersagli vivi moriranno, bersagli morti rivivranno." |
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ricfranz Darth Wader
Registrato: 05/01/07 14:15 Messaggi: 1332 Residenza: Savona-Italy
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Inviato: Gio Apr 22, 2010 5:28 pm Oggetto: |
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Sicuramente non è paragonabile il trascurabile irrigidimento dovuto ad un minimo allungamento della corda (creep assolutamente trascurabile con i filati moderni che usano quasi tutti il Dyneema D75) con il certo ammorbidimento dovuto ad un peso della corda inferiore del 22%.
La variazione di spine dinamico ottenuta alleggerendo la corda è sicuramente evidente.
Per quanto riguarda il numero di fili della corda, esso dovrebbe essere proporzionale alle libbre.
Per quanto riguarda la stabilità, una corda di maggior diametro potrebbe uscire meglio dalla patelletta.
Stiamo comunque parlando, some succede spesso, di differenze che sono, a parer mio, apprezzabili solo da tiratori di alto livello. _________________ Collabora a WikiArco!
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