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Disquisizione sulle dissezioni

 
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Autore Messaggio
ricfranz
Darth Wader


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MessaggioInviato: Mer Dic 10, 2008 8:34 pm    Oggetto: Disquisizione sulle dissezioni Rispondi citando

Il questo thread di Archery Forum http://www.archery-forum.com/showthread.php?t=24655&highlight=inno un utente che corrisponde al nick GT inserisce una foto dell'Inno W&W sezionato volendo dimostrare che on è vero quanto asserito da W&W circa il traliccio interno dell'Inno.

Poichè una volta il nick GT corrispondeva a George Tekmitchov, ingegnere capo della Hoyt (se non sbaglio) mi sono incuriosito.
Ho voluto confrontare la foto da lui pubblicata con una trovata su internet di un riser Inno.

Questo il confronto:



Non sono stato a fare le finezze: mi interessava vedere il confronto.
Ho portato le due foto alla stessa grandezza, ed ho notato che sia il vitone dei flettenti, che la sede filettata del clicker sono in posizioni diverse e la finestra trapezoidale mi pare di larghezza diversa.
Sembra quasi che la foto di GT appartenga ad un riser più corto.
Come può anche essere che la foto che ho preso dalla rete non risponda alla realtà.
Se qualcuno può postare una foto dell'Inno prendendo quella parte, forse potremo fare qualche osservazione più aderente alla realtà, anche senza i programmi di CSI-NY.
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vittarco
Yoda


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MessaggioInviato: Gio Dic 11, 2008 12:28 am    Oggetto: Rispondi citando

Avevo visto la foto su Archery Forum e la mia semplice opinione e' che il riser e' sezionato non sull'asse ma decentrato. Inoltre sembra la sezione esterna di un riser mancino...
parecchi hanno espresso dubbi sulla foto, ai quali si puo' aggiungere che carbonio piu' resina avvolto su un traliccio di carbonio che fa da supporto puo' anche generare una sezione dove non necessariamente si vede come parte distinta il carbonio del traliccio stesso. GT (si', e' proprio l'ing. capo della Hoyt e progettista delle X10 Easton) elucubra anche sul peso elevato del riser dovuto all'alta percentuale di resina. Ma chi ha assistito alla presentazione di Mr. Park a Gallarate, puo' testimoniare che lo stesso Park ha ribadito che il peso del riser finito e' una scelta di W&W, non un vincolo dei materiali. Detto da Mr. Park, la maggior parte dei riser al mondo oscillano tutti tra 1300 e 1100 grammi di peso, a causa del gradimento medio degli arcieri, non per limiti tecnologici.
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ricfranz
Darth Wader


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MessaggioInviato: Gio Dic 11, 2008 11:22 am    Oggetto: Rispondi citando

Beh, se GT è quel personaggio direi che una mossa del genere, al di la delle spiegazioni tecniche, la si fa quando si ha poco da dire sui propri prodotti.

Solo nella politica italiana (purtropp) si mette in cattiva luce l'avversario, invece di vantare i propri meriti. Ed il motivo è che la politica in Italia non esiste più. Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes

Assoluta mancanza di buon gusto. Exclamation Exclamation Exclamation
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ratavulura
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MessaggioInviato: Gio Dic 11, 2008 2:49 pm    Oggetto: Rispondi citando

Se qualcuno vuol provare a sezionare un Inno per vedere se è esatto quel che dice GT......
Comunque mi pare un lavoro inutile, di solito i produttori possono variare la costruzione come gli pare, basta che l'oggetto in questione abbia le stesse prestazioni, e mi pare che chi ha l'Inno ne sia soddissfatto.
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ricfranz
Darth Wader


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MessaggioInviato: Gio Dic 11, 2008 6:26 pm    Oggetto: Rispondi citando

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vittarco
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MessaggioInviato: Sab Dic 13, 2008 1:23 pm    Oggetto: Rispondi citando

Non credo che questa storia possa avere una presa di posizione ufficiale da W&W per l'unico motivo che una cosa e' dare informazioni generiche sulla propria tecnologica ed i suoi segreti ed un'altra e' rivelare il dettaglio degli stessi.
Non per nulla, e' buona regola NON brevettare i processi produttivi e i summenzionati segreti proprio per salvaguardarli, essendo i brevetti pubblici ma le produzioni (copiate) private...

Ora, e' indubbio che W&W e' la prima ditta al mondo ad essere riuscita a mandare sul mercato un riser in carbonio in volumi, a prezzi ragionevoli e con qualità elevata.
Quanto carbonio serve dentro un riser per farlo funzionare e' ancora faccenda da verificare. Qualcuno ritiene che la quantità sia zero.
In effetti, molti anni fa il produttore del Rolan (il primo riser in materiale sintetico termotlastico) affermò che con la stessa tecncologia si potevano fare riser non solo per archi scuola, ma anche per competizione fino ad oltre 40 libbre, e se non si facevano era solo perchè nessuno li avrebbe comperati...
Attualmente, esistono in commercio, oltre al Rolan, i riser scuola KAP e Cartel che sono chiaramente stampati in resina con caricamento in fibra di vetro. Personalmente non li ho mai suggeriti per libbraggi sopra el 30 libbre, ma in particolare i Cartel le possono sicuramente superare senza probelmi. Il problema rimane solo il fatto che una buona finitura finale, l'inserimento degli attacchi standard ILF e magari un sistema di allineamnto flettenti porterebbe sicuramente il costo finale sopra quello di un Winstar II, e allora saremmo da capo...non li comprerebbe nessuno..
Allora, la parola magica per vendere riser in plastica e' diventata "carbonio"...
Ricordiamo che la W&W ha investito nello sviluppo interno delle tele in carbonio per i propri limbs, e quindi acquista solo la fibra, sviluppando il prodotto intermedio in casa (con ovvie riduzioni di costi), e per prima ha messo in commercio limbs senza lamine di fibra di vetro, utilizzando il proprio processo che chiama Royal Cross Carbon per le facce esterne dei flettenti top.
E'evidente che la ricerca di W&W ha avuto come risultato la messa a punto di un processo che non posso che assimilare se non alla creazione del cemento armato. Ovvero, un traliccio con struttura longitudinale di carbonio e quindi avente cartteristiche di resistenza alla flessione nella direzione di lavoro del riser, rinforzto con tele incrociate nelle zone sottoposte alla massima torsiosione, una volta ricoperto di resina caricata con fibra di carbonio o resina caricata con fibra di vetro fa assumere all'intera struttura finita le stesse caratteristiche del traliccio interno.
Attenzione, una supposizione, non una certezza, ma spiegherebbe tante cose...
Stesso discorso per il core degli ultimi flettenti:lamine sempre piu' sottili con annegati nella foam fibre di kevlar (Inno Power) o di carbonio ( Pro Accent), significano core piu' sottili con resistenza alla flessione simile a quella di materiali di riempimento, ovvero piu' velocità.

Ora, tornando alla dissezione della foto, rimango della mia opinione:
1) non e' sull'asse, e quindi il traliccio potrebbe essere invisibile
2) Se la la resina con carbonio e il traliccio hanno la stessa struttura di base, la fresatura puo' aver mascherato eventuali differenze di allinemanto dei due supposti diversi materiali.

Per la cronaca, Michele ha "limato" parecchi Inno attorno alla grip, parte bassa della finestra, per adattarli alla sua mano, e il materiale riscontrato in quell'area (comunque esterna) e' identico a quello della foto.
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vittarco
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MessaggioInviato: Sab Dic 13, 2008 1:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Un piccolo commento sulla tecnologia attuale Hoyt..

Attualmente e' parecchio indietro sui flettenti rispetto non solo a W&W, ma anche a Samick. Nei 900 CX per la prima volta hanno eliminato la fibra sulle facce esterne, seguendo W&W, ma non sono riusciti a dare stabilità produttiva alla soluzione (evidentemente il Royal Cross Carbon vuol dire qualcosa). Ora ci riprovano con i 990 TX... vedremo .
Per i riser, la loro tecnologia produttiva e' indietro anni luce da sempre rispetto a quella italiana e successivamente anche a quella Koreana. Il problema principale e' da sempre la loro incapacità (onestamnte incomprensibile) di produrre costantemente riser non "twisted", oltre a geometrie parecchio strane e soluzioni tecniche a volte assurde (allineamento flettenti con spessori fissi, blocco precariche solo con un contrograno) e persino un pelo pericolose (precariche in Ergal del Nexus ). Ancora una volta, vediamo che succede con il GMX, ma sono chiaramente anche qui in rincorsa.

GT e' un grande, ma prima di sezionare i prodotti degli altri farebbe bene a dare una occhiatuccia ai suoi...
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